“Il progetto di miglioramento sismico e ristrutturazione della Scuola Elementare De Amicis – spiega l’arch. Enzo Fontana progettista e direttore dei lavori per l’ex monastero – è stato definito grazie ad un’attenta analisi complessiva dello stato di fatto, diagnostica generale e successivamente individuazione dei vari elementi di criticità, intervenendo sia sul consolidamento strutturale che sull’adeguamento funzionale e normativo, focalizzando al meglio le scelte progettuali. I danni riportati dall’edificio a seguito dei terremoti del 1997 e del 2001 avevano messo in evidenza le deficienze strutturali dell’immobile con, tra l’altro, un leggero incremento della rotazione di tutta la facciata prospiciente via Tre Madonne e lesioni più o meno evidenti.
Gli interventi strutturali sono stati messi a punto in un’ottica di integrazione con le scelte architettoniche e distributive e con uno sguardo attento alle caratteristiche storico-filologiche del complesso. Seguendo questo obbiettivo, il progetto ha massimizzato gli interventi, localizzandoli in quelle parti che rappresentavano i punti di maggior debolezza, ovvero il loggiato ed il sistema delle volte. Sono state scelte tecniche di intervento di ultima generazione (vedi ad esempio coperture delle volte con fibra di carbonio) al fine di garantire la massima efficacia sia in termini di sicurezza che in termini di salvaguardia degli elementi esistenti.
L’approccio ai temi impiantistici si è caratterizzato sia per la volontà di mantenere, ove possibile, alcuni elementi funzionali esistenti, che per l’introduzione di nuovi sistemi. Nello specifico la scelta di utilizzare il pavimento radiante per le aule, consentirà di avere vantaggi sia in termini di confort ambientale che di risparmio energetico.
La chiusura- vetrata del loggiato al piano terra ed al piano primo consente inoltre di gerarchizzare un nuovo sistema distributivo dell’edificio. Tale chiusura, oltre a massimizzare la tenuta termica degli spazi comuni, sarà dotata sia di una ventilazione naturale sia di un ricambio meccanico dell’aria tramite impianto a recupero di calore.
L’impianto elettrico è provvisto di corpi illuminanti a fluorescenza di ultima generazione in grado di garantire confort, flessibilità funzionale e risparmio energetico.
La realizzazione del nuovo ascensore previsto nell’ultimo stralcio insieme agli altri interventi consente, insieme agli altri interventi, il completo abbattimento delle barriere architettoniche.
L’attuazione del progetto, che si basa su fondi strutturali UE per la prevenzione del rischio sismico degli edifici pubblici e al patrimonio edilizio scolastico è stato realizzata a stralci e l’ultimo è in corso di esecuzione.”
SCHEDA Progetto di Miglioramento Sismico Scuola Elementare “De Amicis”.
Situato nel settore nord occidentale del centro storico, in prossimità di Largo Porta del Ponte, il complesso dell’ex Monastero di Santa Chiara occupa un intero isolato compreso tra via S. Croce, via Tre Madonne e via S. Gregorio.
Collocata nell’ex convento agostiniano di Santa Chiara, adiacente all’omonima ex Chiesa oggi auditorium, è un edificio molto antico ristrutturato alla metà del 1500 su progetto di Giovan Battista Alberti ma risalente alla seconda metà del 1200. Nella chiesa accanto sono stati rinvenuti il San Giuliano e il Polittico di Sant’Agostino di Piero della Francesca. La De Amicis è diventata scuola negli anni 20 del XX secolo fino allo scorso 2007.
La volontà di riattivare una nuova stagione di vita della scuola elementare De Amicis, ha avuto bisogno di tre categorie di interventi, che il progetto ha analizzato e risolto in un quadro di insieme, sintetizzate in tre punti: nuova distribuzione del programma, adeguamento delle barriere architettoniche e miglioramento sismico.
Il programma che ha portato alla definizione del progetto, prevede l’inserimento di tre sezioni scolastiche e quindi l’organizzazione di quindici aule, all’interno del complesso e dei relativi spazi a supporto della didattica. La distribuzione del programma scolastico è dunque imperniata sul grande chiostro che è il fulcro di tutta la circolazione interna; per questo è stato chiuso il loggiato attraverso un sistema leggero di vetrate che ne consente l’utilizzo e la climatizzazione. Tale sistema ha trasformato il loggiato in un effettivo anello di distribuzione interna, lasciando inalterata la capacità del chiostro di accogliere le funzioni pubbliche-culturali più urbane e al contempo di divenire spazio vitale per il programma scolastico, per attività, giochi, ricreazioni.
La disposizione del programma tiene conto della dimensione dei locali, degli affacci, delle aperture e tenta, con il minor numero di modifiche, di ottimizzare al meglio gli spazi e soprattutto di stabilire delle gerarchie nella organizzazione del programma.
Al pian terreno la stecca che insiste su via Tre Madonne, segnata dall’ingresso principale, è interamente dedicata alle attività di servizio.
Sulle rimanenti due ali del piano terreno che si attestano sui lati del chiostro si distribuiscono alcune aule ed i servizi.
Il secondo piano è invece caratterizzato da una sequenza più compatta di aule, completata dagli spazi comuni e da altri ambienti di supporto alla didattica.
Al secondo piano, disimpegnata da una piccola sala d’attesa, è stata collocata la direzione didattica, con segreteria e uffici, utilizzando la sala in corrispondenza del collegamento a ponte su via Santa Croce per la direzione.
Al piano interrato sono stati individuati quegli ambienti che consentono un utilizzo a supporto della didattica come gli archivi opportunamente disimpegnati e serviti da più vani scala.
Sono stati realizzati interventi mirati al consolidamento di alcuni sistemi voltati (ubicati sull’ala sud, lato Via San Gregorio) e al ripristino di situazioni puntuali di carenza strutturale.
Anche i vari impianti (termico, idro-sanitario, elettrico, antincendio) saranno completati per la parte di competenza di tale blocco .
Gli interventi strutturali di miglioramento sismico
Gli interventi di miglioramento sismico sono stati messi a punto in un’ottica di integrazione con le scelte architettoniche e distributive e con uno sguardo attento alle caratteristiche storico- filologiche del complesso. Perseguendo questo obbiettivo, il progetto ha massimizzato gli interventi in modo strategico, localizzandoli in quelle parti che rappresentavano i punti di maggior debolezza.
Nel corso degli anni tutto il fabbricato è stato oggetto di più interventi; si ricordano in particolare gli interventi del 1983, 1986, e l’ultimo in senso cronologico quello del 2007 a seguito degli eventi sismici del 1997. Nel 1983 il progetto redatto dall’ing. Romolini fu mirato ad interventi di ripristino e di consolidamento che hanno interessato l’ala della scuola prospiciente a via delle Tre Madonne. Nel 1986 il progetto redatto dall’ing. Vicariucci fu mirato ad interventi di ripristino e di consolidamento che hanno interessato l’ala della scuola prospiciente a via Santa Croce. Infine nel 2007 l’intervento redatto dall’ing. Morandi fu mirato a vari interventi di ripristino e di consolidamento locali.
Fino ad ora non era mai stata presa in considerazione un’analisi globale dell’edificio; ci si era limitati ad interventi di ripristino e di miglioramento locale.
Il nostro progetto è stato invece impostato sulla base di una attenta diagnostica e verifica sismica globale, analizzando ogni singolo elemento strutturale sia nel suo comportamento cinematico che nel relativo contributo al comportamento globale del fabbricato.
L’obiettivo finale degli interventi è stato il raggiungimento di un alto indice di sicurezza conservandone la destinazione ad uso scolastico.
Le tecniche e le tecnologie impiegate per gli interventi di miglioramento sismico, rispondono ai requisiti ed alle indicazioni riportate nelle Linee Guida dei Beni Culturali; in particolare si sono impiegate reti fibrorinforzate in carbonio, malta tixotropica a ritiro compensato, e tutte quelle soluzioni compatibili con le strutture esistenti e rispettose dei materiali che compongono l’edificio.
Interventi locali di ripristino
Sono state realizzate le seguenti opere: chiusura di nicchie ed aperture per il ripristino di alcune discontinuità nella muratura esistente, inserimento di architravi in corrispondenza di nuove aperture, ricucitura di varie lesioni presenti sia sulle strutture verticali che sulle superfici voltate il tutto impiegando materiali aventi eguali caratteristiche rispetto a quelli esistenti ed in particolare, quando questo sia possibile, muratura di mattoni pieni.
Per le pareti in muratura di pietra non ammorsate e per i nuovi interventi di chiusura di nicchie e aperture, è stata realizzata una ricucitura mediante barre metalliche in acciaio inox o barre pultruse in fibre di carbonio incrociate .
L’inserimento di nuovi architravi, è avvenuto mediante profili correttamente dimensionati in acciaio e debitamente inseriti ed ancorati alle murature esistenti, il tutto nel rispetto della struttura, dei materiali e dell’aspetto del manufatto preesistente.
Interventi sui sistemi voltati
Il loggiato ed il sistema voltato rappresentavano l’elemento strutturalmente più debole del fabbricato.
Per questo gli interventi più consistenti sono stati mirati al consolidamento dei sistemi voltati,
eseguiti sia alla quota di calpestio del piano terra che del piano primo e su tutto il loggiato esterno.
Il consolidamento della volta è avvenuto con la stesura di fibre in fasce di carbonio incrociate in doppio strato a 90° e 45° e malta pozzolanica.
Le reti in carbonio, in matrice inorganica stabilizzata, sono utilizzate come rinforzo strutturale dell’estradosso delle volte in muratura che in questo caso richiedono un incremento di resistenza a trazione in concomitanza di eventuali eventi sismici anche di bassa entità.
Chiusura vetrata del loggiato
Al fine di adeguare il programma funzionale sia alla normativa vigente che alle finalità progettuali, è stato realizzato un sistema di chiusura vetrata del loggiato del piano primo
Superamento delle barriere architettoniche
L’intero complesso di Santa Chiara, essendo frutto di addizioni e stratificazioni che si sono sommate negli anni, presentava una serie di discontinuità nei livelli dei piani di calpestio che rendono poco fluida la distribuzione. In osservanza della Legge 9 gennaio 1989, n. 13 – Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche, molti interventi previsti dal progetto sono stati funzionali all’abbattimento di tali barriere, ad iniziare dall’ascensore che sarà realizzato entro l’anno.
Il vano che ospiterà l’ascensore è stato previsto in prossimità dell’accesso principale sull’ala in corrispondenza di via Tre Madonne, direttamente a contatto con l’anello distributivo del grande chiostro, grazie ad un’apertura esistente (al primo e al secondo livello) e quindi evitando invasive modifiche strutturali.
Verifica delle superfici aero-illuminanti
Essendo tutto il complesso notificato dalla Soprintendenza per i BAPPSAE come “edificio di valore storico architettonico” , non è consentita l’apertura di nuove finestrature.
Ciò premesso, per la maggior parte degli ambienti risulta comunque verificato il rapporto aero-illuminante di 1/8 della superficie di pavimento, come previsto da normativa.
In alcune aule è stato realizzato un impianto per il ricambio forzato dell’aria a recupero di calore.
Gli Impianti
L’impianto termico è impostato sull’idea di mantenere alcuni elementi dell’esistente senza rinunciare ad introdurre, ove possibile, sistemi di ultima generazione. In particolare è stato realizzata su tutte le aule, l’istallazione del radiante a pavimento, la miglior soluzione in termini di comfort e risparmio energetico, viste anche le caratteristiche delle stanze, grandi e molto alte.
Negli spazi comuni e nei locali di servizio sarà invece previsto un sistema tradizionale a radiatori.
La centrale termica sarà sostituita con una nuova a condensazione (composta da 5 moduli di cui 3 da installare nel presente stralcio e 2 nel successivo) e saranno sostituite anche le varie pompe di distribuzione.
L’impianto elettrico è progettato, oltre che per rispondere ai requisiti ed alle prescrizioni della normativa vigente in materia, per garantire le migliori condizioni di comfort ambientale e di qualità illuminotecnica.
In particolare sono stati adottati tutti gli accorgimenti al fine di rendere gli spazi sicuri e funzionalmente flessibili.
La dotazione delle aule, degli spazi comuni e degli ambienti di servizio, consente una gestione ottimale sia dei consumi che delle situazioni di utilizzo.
Dichiarazione Architetto Enzo Fontana, Direttore dei lavori De Amicis.